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Ville venete, fiumi alpini, Dolomiti3D, E.Gellner

Autore Laura Margherita Fregona
Dati
venerdì 31 ottobre 2014
Tipo
Idea
Offerta

1) RESIDENZE ESTIVE DEI REALI: i Savoia erano soliti trascorrere brevi periodi di villeggiatura tra le Dolomiti Bellunesi. Si propone di creare un itinerario tematico inerente i luoghi visitati dai reali e le loro residenze estive ancora presenti a presenti a Perarolo di Cadore, Vena d’Oro, Casa Giavi a Venas di Cadore (casa-museo che custodisce il vestito da sposa della Regina Margherita). Oltre a questi luoghi, altri membri di famiglie di sangue blu hanno visitato il territorio bellunese: i principi del Belgio hanno alloggiato ad Alleghe mentre rappresentanti della famiglia di Napoleone Bonaparte hanno alloggiato presso il Palazzo Fulcis De Bertoldi di Belluno (ora in restauro per poter ospitare il futuro museo civico in apertura nel 2015).

2) VILLE VENETE AI PIEDI DELLE DOLOMITI: le ville venete non sono unica prerogativa della zona del Brenta. La provincia di Belluno vanta sul suo territorio oltre 183 ville venete catalogate e riconosciute dall’IRVV (Istituto Regionale Ville Venete). Si ipotizza quindi una connessione tematica con i percorsi già sviluppati in modo da connettere anche la parte nord della Regione Veneto. Ciò contribuirebbe al recupero strutturale di molte ville allo scopo di inserirle all”interno di un circuito di visita. Tra i partner potrebbe rientrate il FAI – Fondo Ambiente Italiano (proprietario di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia - Padova), organizzazione molto conosciuta ed attiva a livello nazionale. Nel territorio veneto, tutte le città capoluogo hanno una delegazione sul territorio, numerosi gruppi Fai Giovani e gruppi di volontari. Inoltre, molte sono le iniziative che il FAI propone proprio in villa (aperitivi, concerti, visite) specialmente durante le manifestazioni delle Giornate di Primavera e FAI Marathon.

3) SVILUPPO TESI DI LAUREA “VILLA ZUPPANI A PASA (Belluno): ANALISI, PROPOSTA DI RESTAURO E CONSOLIDAMENTO”, LAUREA IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA: nell”ottica di uno sviluppo turistico culturale riguardante le ville venete della Provincia di Belluno, si propone un interessante progetto di recupero architettonico di Villa Zuppani, ristrutturazione che prevede una possibile declinazione in ottica turistica-culturale. La Villa costituisce uno dei molteplici esempi di villa bellunese, declinazione tipologica delle ben più nobili ville della pianura veneta. I fabbricati presenti nel territorio pre - dolomitico infatti non sono delle residenze dell'aristocrazia, ma piuttosto sono le abitazioni dei proprietari terrieri che non rinunciavano ad ostentare la propria ricchezza tramite un'idonea residenza. Tali ville e i borghi rurali sorti intorno ad esse costituiscono una delle peculiarità del territorio bellunese, cardini della sua economia rurale, e per tale motivo rientrano nel patrimonio culturale dei bellunese, da conservare e riqualificare. All'interno del contesto delle ville bellunesi, villa Zuppani appare come un'eccezione, meritevole di attenzione. L'insieme è infatti costituito da accostamenti di diversi elementi, frutto di diverse fasi costruttive, in diversi periodi storici, dovute all'esigenza di ampliare o nobilitare la primitiva residenza rurale, sicuramente più modesta: da dimora non signorile il fabbricato s'è arricchito sia all'esterno, soprattutto per la presenza dell'alto e inusuale frontone che "nasconde" una colombaia, ma anche negli interni, dove esistono tuttora (anche se in condizioni mediocri) affreschi di Girolamo Moech, pittore settecentesco particolarmente apprezzato nel bellunese. 

4) PROGETTO OPENALP – 3D, LE DOLOMITI DIRETTAMENTE SUL PC E TABLET, PROMOSSO DAL CNR-IIDPA DI MILANO, DALLA COMUNITA’ MONTANA AGORDINA (ENTE CAPOFILA) E DAL GAL ALTO BELLUNESE (Provincia di Belluno): progetto che nasce per valorizzare il patrimonio naturale e culturale dell'Alto Bellunese, raccogliendone su una base unitaria i contenuti naturalistici, culturali, turistici e scientifici. Il tutto sfruttando le potenzialità della tecnologia che consentirà a chiunque di accedere a tale libreria in 3D o dal computer di casa o da smartphone e tablet. L'inserimento potrà essere fatto direttamente dai gestori del sito, ma anche dagli utenti che lo desidereranno. In questa fase verranno infatti distribuiti agli interessati 250 chiavette che permetteranno di interagire con OpenAlp3D caricando materiali. Sullo scenario verranno caricati dei punti d'interesse (es. una chiesa o un paesaggio) che a loro volta potranno rimandare a specifici siti Internet. Le informazioni caricate dagli utenti verranno in ogni caso vagliate due volte: la prima dal punto di vista della posizione, la seconda per i contenuti. Uno strumento, in definitiva, che assomiglia a GoogleEarth, ma che lo supera in termini di qualità sia della definizione delle immagini, sia della precisione delle informazioni. Esso sarà utile anche per i tecnici comunali che potranno “spalmare” sullo scenario in 3D le carte dei Piani di assetto del territorio, di Protezione civile e molto altro.

5) PROGETTO BORCA (Provincia di Belluno): RIQUALILIFICAZIONE DELL’EX VILLAGGIO ENI VOLUTO DA ENRICO MATTEI E PROGETTATO DA EDOARDO GELLNER E CARLO SCARPA: il progetto è stato ideato, e viene sviluppato, da Dolomiti Contemporanee, che dal 2011 opera, attraverso un format culturale innovativo, alla valorizzazione di siti dall’elevato potenziale, parzialmente o totalmente inerti, all’interno della regione territoriale delle Dolomiti Unesco Patrimonio dell’Umanità. progettoborca è un progetto articolato, attraverso il quale si intende riflettere e operare sull’ex Villaggio, favorendo la sua valorizzazione culturale, con l’obiettivo di rifunzionalizzare alcune sue parti.

6) SVILUPPO TESI DI LAUREA “IL TORRENTE ARDO COME NUOVO INGRESSO AL PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI”, LAUREA IN ARCHITETTURA PRESSO L”UNIVERSITA” DEGLI STUDI DI FERRARA: L'idea della tesi è quella di sviluppare un progetto di collegamento tra città e Parco, che poi possa essere preso come modello. Una specie di paradigma, che possa poi venire applicato ad altri torrenti che nascono all’interno del territorio del parco e che, in qualche modo, vadano poi ad interagire con i centri abitati. Il progetto del percorso lungo l’Ardo si focalizzerà poi su alcuni punti cardine che sono stati individuati in: ristrutturazione, ad uso turistico, del complesso dell’ex troticoltura di Fisterre; ridisegno dell’intera area di Pra de Luni, che ad oggi risulta completamente abbandonata; creazione di un parco “partigiano”, che da Fisterre arrivi fini al Bosco delle castagne, con all’interno dei totem commemorativi della resistenza bellunese. Ed infine, la ristrutturazione parziale di alcuni edifici, o parte di edifici, all’interno del borgo antico di Viàl, nell’ottica della creazione di un rifugio diffuso.
 
Info agguntive
Per vedere le informazioni aggiuntive contatta il PROPRIETARIO del Laura Margherita Fregona.
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